I cani abitano il nostro stesso spazio fisico, ma non percepiscono il mondo come noi; spesso ci piace pensare che la nostra versione della realtà sia l’unica possibile, ma non è così. (J. Bradshaw)
L’udito è il senso adibito alla percezione dei suoni e l’organo dedicato a questo compito è l’orecchio che raccoglie i suoni ambientali e li traduce in messaggi neuronali che, elaborati dal cervello, diventano stimoli uditivi.
L’orecchio viene suddiviso in tre parti: esterno, medio e interno.
L’orecchio esterno (detto padiglione auricolare o pinna) è l’unica parte visibile dell’orecchio e si differenzia per forma e dimensione ed è mobile, per meglio adattarsi alle caratteristiche ambientali e essere più funzionali (maggiori dettagli a seguire).
È nell’orecchio medio che le onde sonore, captate dal padiglione auricolare, vengono convogliate alla membrana del timpano che vibra. Questa vibrazione viene amplificata dalla catena degli ossicini e trasmessa all’orecchio interno pieno di fluido.
L’orecchio interno infatti contiene i recettori che generano le informazioni acustiche (contiene anche quelle propriocettive, necessarie al mantenimento dell’equilibrio).
La più grande diversità tra il nostro orecchio e quello del cane è il padiglione auricolare. Quello del cane ha una forma decisamente diversa dalla nostra! Li possono orientare in maniera indipendente l’uno dall’altro per individuare meglio la provenienza dei suoni.
Altra differenza è data dal canale uditivo, nei cani è molto profondo e presenta una forma caratteristica ad L con una parte verticale e successivamente una orizzontale.
Il cane è in grado di percepire 15.000-60.000 cicli al secondo e sino a 40.000Hz (l’uomo solo 20.000 cicli al secondo e sino a 20.000 Hz). Sono in grado di distinguere tra due note, diverse solo un’ottava di tono, per cui sanno distinguere il rumore di un’auto da un’altra e riconoscere la nostra voce tra tante. Possono localizzare la sorgente del suono in sei centesimi di secondo! Possono udire una grande vastità di vocalizzazioni canine: guaiti, uggiolii, abbai, latrati, mugolii, ringhi, ululati …
In certe razze “da cortile” il fine udito permette di scovare e cacciare i più piccoli roditori, nemici dell’uomo soprattutto nelle zone rurali e agricole.
Nell’immagina ci sono i JRT Jack Russel Terrier, tenaci cacciatori dall’udito finissimo!
Nei cani pastore da conduzione la discriminazione uditiva è molto evidente: l’animale è il grado di riconoscere i diversi tipi di fischi emessi dal pastore. Ogni fischio è un comando: «fermati dove sei», «avvicinati al gregge», «vai dritto», «gira attorno in senso orario» o «gira attorno al gregge in senso antiorario», «allontanati dal gregge», «girati e raduna altre pecore» …
UN ORECCHIO PER OGNI ESIGENZA!
Orecchie sottili, larghe e a punta
Adatte per vivere nei climi caldi e aridi. Il pelo sulle orecchie è molto sottile e corto per protegge il cane dal sole senza riscaldarlo. La forma e la struttura formano una sorta di amplificatore per il canale uditivo per intercettare rumori molto deboli o distanti.
Orecchie piccole, a punta e pelose
Adatte in zone climatiche che hanno temperature molto basse, ghiaccio e neve. La ridotta dimensione evita la dispersione del calore mentre il pelo fornisce isolamento, oltre a proteggere il canale uditivo da grandine, nevischio e detriti.
Le orecchie a punta sono più comuni nei cani guardiani, un padiglione auricolare alto aumenta la possibilità di catturare le onde sonore, come dei radar.
Orecchie pendenti
Tipiche della maggior parte dei cani da caccia e riporto, aiutano a proteggere il canale uditivo da detriti vegetali che altrimenti potrebbero entrare. Quando il cane corre le orecchie sventolano dietro di lui, raffreddando così la superficie dell’orecchio esterno, aiutando a mantenere la temperatura del cane stabile. Il pelo lungo e di tessitura lanosa aiuta a proteggere la parte esterna delle orecchie da graffi e ferite, e fa da canale di scolo per la pioggia.
Le orecchie molto lunghe servono a convogliare maggiormente l’odore verso il naso e limitarne la dispersione: quando il cane annusa in terra, infatti, le orecchie creano una sorta di cupola che riesce a trattenere maggiormente l’aria.
Qualche Consiglio per Buone Orecchie!
I peli dell’orecchio sono una barriera meccanica naturale contro corpi estranei e insetti, che altrimenti potrebbero penetrare fino al timpano. Inoltre l’orientamento dei peli delle orecchie consente all’eventuale corpo inanimato di essere veicolato verso l’esterno dell’orecchio. Anche il cerume ha una sua utilità perché riduce la possibilità di adesione di corpi estranei e la sua quantità varia da soggetto a soggetto. Nell’orecchio sano sono presenti batteri e miceti che convivono in un equilibrio chimico stabile e quindi non ha bisogno di essere pulito tutti i giorni: il normale strato untuoso protegge la pelle e mantiene in equilibrio la flora batterica presente sulla sua superficie, mentre una pulizia quotidiana con relativo aumento dello sfregamento della superficie irrita la cute. Anche l’alimentazione influisce sulla salute delle orecchie: un’alimentazione non corretta e le intolleranze alimentari possono provocare fenomeni infiammatori che costituiscono il terreno ideale per lo sviluppo delle infezioni da germi, delle infestazioni parassitarie e di quelle micotiche.
! ATTENZIONE! Se dopo una passeggiata in campagna (in particolare nel periodo primaverile), si gratta con insistenza nella zona dell’orecchio o sbatte insistentemente le orecchie e la testa, recarsi direttamente dal veterinario perché potrebbe essere entrato un corpo estraneo (in primavera le spighe e i forasacchi sono nemici più che fastidiosi). Nel caso di cattivo odore o prurito, nella maggior parte dei casi, il problema si risolve adottando una dieta più naturale che il vostro medico veterinario nutrizionista potrà indicarvi.
L’infiammazione del condotto uditivo esterno (otite esterna) è una “malattia primaria” molto frequente nel cane ed è spesso associata ad un “infezione secondaria” da proliferazione di batteri o lieviti normalmente presenti nell’orecchio (flora microbica fisiologica normale) che moltiplicandosi esageratamente a causa di una “malattia primaria” sottostante crea una complicazione. Se però l’otite esterna tende ad essere ricorrente e si ripresenta frequentemente il veterinario potrà decidere di sottoporre il paziente ad ulteriori indagini, molto spesso infatti la causa primaria di otite nel cane è rappresentata da una malattia “allergica” o più raramente da altre cause.
IL CANE SORDO
Per sordità si intende la perdita o la riduzione della normale funzione uditiva.
La sordità neurosensoriale congenita ereditaria è la forma più comune e diffusa nel cane ed è associata, solitamente, ai geni della pigmentazione, in particolare al gene merle (il mantello merle ha una mescolanza di colori a macchie su sfondo bianco, come nella foto). Nei cani portatori dei geni del bianco, il riscontro della sordità aumenta.
L’ OTOEMATOMA è una raccolta di sangue nella pinna per la quale l’orecchio apparirà decisamente gonfio: nonostante sia impressionante agli occhi umani generalmente non provoca fastidio né dolore e si risolve spontaneamente nel giro di 30 giorni.
FONTI E BIBLIOGRAFIA
https://www.repository.unipr.it
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9491161
www.ilfattoveterinario.it Dr. Luca Pazzini
https://www.prontosoccorsoveterinarioroma.it
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=80179292 Società Italiana di dermatologia Di Enrico Blasutto – Opera propria, CC BY-SA 4.0
Fisiologia del comportamento, Neil R. Caarlson, 2013
Psicologia generale Mc Graw Hill, 2019
Fondamenti delle neuroscienze e del comportamento, Handel Schwartz Jessel, 1995